Presentazione Nuova Torres

Nei giorni scorsi si è tenuta la presentazione pubblica della Nuova Torres. Su invito di Salvatore Sechi, attuale riferimento societario della Torres, i rappresentanti della Fondazione hanno volentieri partecipato all’incontro e hanno ascoltato con grande attenzione tutti i dettagli dell’operazione in corso di perfezionamento. Peraltro, già nelle passate settimane il consiglio di amministrazione aveva avuto modo di confrontarsi con lo stesso Sechi, parlando con lui di passato, di presente e di futuro nell’arco di un incontro durato all’incirca due ore.
In entrambe le occasioni, purtroppo da Sechi non abbiamo avuto altro che conferme di quanto abbiamo denunciato già da tempo: come lui stesso ha potuto verificare nell’arco di questi mesi, suo malgrado e non senza patemi d’animo, la situazione debitoria in cui versava la Torres ereditata da Domenico Capitani e Daniele Piraino era gravissima.
Avere avuto l’ennesima conferma di quanto avevamo rivelato ormai un anno e mezzo fa non ci ha gratificato, ma d’altro canto non ci ha demoralizzato la consapevolezza, oggi abbondantemente diffusa in città e tra le varie anime del popolo rossoblù, dell’impossibilità di provare a far fronte alla voragine creata da quelle gestioni societarie. L’eventualità della liquidazione della società e del suo fallimento era emersa chiaramente come probabile conseguenza delle sciagurate azioni messe in atto nel corso della gestione Capitani e di quelle successive.
Oltre ad illustrare dettagliatamente i passaggi necessari per la fusione, che permetterà alla Nuova Torres di ripartire libera dai debiti, Salvatore Sechi ha rassicurato tutti sul fatto che questa operazione rappresenterà, dal punto di vista societario, organizzativo e gestionale, un netto taglio col passato più recente, provando a ripartire con ambizioni importanti.
Non è secondaria, per la Fondazione e per la missione che il suo statuto le affida, la volontà della nuova società di ricostituire un settore giovanile all’altezza delle attese mai mantenute: da questo punto di vista la buona volontà, la passione e l’onestà di Sechi, mai messe in discussione dalla Fondazione, sono la sola garanzia di cui vogliamo beneficiare.
Consapevoli della rilevanza delle notizie avute e dell’importanza del cambio in corso, abbiamo reso conto a tutti i componenti della Fondazione di quanto appreso, chiedendo loro di esprimersi e di aderire al confronto interno. Abbiamo chiesto a ciascuno – fondatore, sostenitore o amico della Fondazione – di dire la sua sulla fusione in atto e su tutte le conseguenze che potrebbe portare.
La Fondazione Sef Torres 1903 è nata per tutelare la Torres e per rappresentare in maniera non autoreferenziale tutte le anime del popolo rossoblù che si riconoscono in lei. In una fase così delicata per la storia societaria, abbiamo sentito la responsabilità di non sottrarci al confronto, ma prima ancora abbiamo sentito il dovere morale di esprimerci, tutti, in maniera libera e democratica, attivando un processo di confronto interno e valutando attentamente tutte le opinioni.
Questo processo è complesso e lungo, visto il grande numero di persone coinvolte. E sebbene non possa dirsi ancora concluso, ha già chiarito molti aspetti. Anzitutto, la Torres continuerà a vivere e avrà un presidente e una dirigenza sassarese che gode del riconoscimento delle istituzioni cittadine e della stragrande maggioranza dei tifosi. Sono, questi, punti certi da cui abbiamo il dovere di ripartire. Ognuno col proprio ruolo, le proprie responsabilità, i propri segni distintivi, i propri pregi e difetti.
Non è nello stile, né nella competenza, né nella volontà, né nelle funzioni della Fondazione la santificazione o la demonizzazione a priori di alcun progetto societario o di chi lo porta avanti. Perciò ci siamo messi in una posizione di ascolto attento e riteniamo di avere desunto dalle parole di Salvatore Sechi gli auspici per un progetto di Torres forte e di adeguata prospettiva. Il cambio di un numero di matricola non cancella 114 anni di storia e tradizione sportiva, alla nuova dirigenza il compito di farci navigare finalmente in acque tranquille.
Al nuovo presidente e alla nuova dirigenza auguriamo, di cuore, buon lavoro.

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